L’eterno conflitto tra bene e male è in queste pagine interpretato sotto forma di un racconto adrenalinico e dal ritmo sempre incalzante. Attraverso le vicissitudini di Aiton, il lettore ha modo di scoprire, passo dopo passo, se stesso. I suoi timori, le sue paure, tutto viene messo davanti a uno specchio nel quale, immerso nella propria condizione di essere umano, si riflette. Un romanzo ben strutturato, di piacevole lettura e con una profonda morale finale. Una lettura consigliata agli amanti delle opere ricche di contaminazione di generi (qui nello specifico fantasy, thriller, horror) e a chiunque desidera andare oltre le parole impresse sulla carta.https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=2909
martedì 19 febbraio 2019
RECENSIONE- Per incontrarsi nel tempo
RECENSIONE-
PER INCONTRARSI NEL TEMPO-
“Inseguendola la
conobbi
La serena
felicità d’esistere
E difesa la
trattieni
Nei luoghi ove
fosti:
l’ora immensa
degli amanti;
l’eterno Ulivo
della mia infanzia.”
TRAMA
Lasciati incontrare da questo canzoniere
d'appartenenze. Il volume fluisce, in tredici raccolte, una poesia umana
inarrestabile e di quiete dipanando uno swing bridge tra il poeta e il lettore
al fine di raggiungersi "per incontrarsi nel tempo, con un verso e un
amore da condividere" così da "scegliere ancora" - e sempre! -
"la Vita", colta nel suo inarrestabile divenire, per restituirvene
tutto l'incanto e l'ebbrezza in un viaggio entusiasmante con cuore e mente.
(Mirko Morello G.C.)
RECENSIONE
“Scrivo per non morire: dimenticato ed estinto. Scrivo
per restituire:l’emozione della vita che mi coinvolge ogni giorno[…]”. È con
queste parole che veniamo accolti nel mondo della poesia di Mirko Morello. Questo
bellissimo volume che racchiude le poesie del giovanissimo autore Mirko Morello G.C. copre un arco di tempo che va dal 2006 al 2018. È suddiviso in ben tredici
raccolte che sono custodi delle diverse fasi attraversate dal poeta; (L’eredità
del vento, Festa nomade, Agapornis, Ancore, Venti di ribellione, Così vicini
all’Io -Intime-, da Vivo Vi volsi un Canto –Odi-, ?, Per amistà, L’inesausto
incontro, Un’inseguita felicità, Le custodi del tempo, E il mio amore migrò di
labbra ed illusioni). Un incontro di
anime, sentimenti e sensazioni. Tantissimi i temi trattati, come l’amore, la
passione, l’eros, i viaggi, e soprattutto l’immenso legame che il poeta ha con
la sua terra natia e il suo mare. Il linguaggio di
moltissime poesie è alto, a tratti aulico, fino ad arrivare a quelle che sono
state scritte dal 2016 in poi, dalla raccolta “Le custodi del tempo”, che, devo
ammettere, sono le mie preferite. Si intuisce da qui la forte crescita
personale avuta dal poeta, che cerca di arrivare al lettore e coinvolgerlo in
ciò che scrive. E ci riesce. Mirko, nato in
Sicilia, è un grande sostenitore del self publishing e
dell'editoria digitale. Crea un magazine (Magazine
Morello Edition) grazie al quale altri giovani scrittori prendono voce. Consiglio di
ascoltare anche gli audiolibri dove Mirko decanta i suoi scritti.
VOTO
9/10
lunedì 18 febbraio 2019
Recensione- I Watson
RECENSIONE
– I WATSON
“<<E
come mai il tuo cuore è stato il solo a rimanere freddo?>> disse Emma sorridendo. <<Una ragione c’è>>,
rispose Miss Watson, diventando rossa in viso. <<Sai, Emma, le altre non
mi hanno trattato troppo bene; mi auguro
che tu sia più fortunata>>.”
TRAMA
Era il 1803 quando Jane Austen mise mano alla
stesura di un romanzo che non avrebbe mai trovato compimento e sarebbe stato
pubblicato per la prima volta solo nel 1871, a cura del nipote dell'autrice,
James-Rdward Austen-Leigh, il quale lo intitolò "I Watson". Un'opera
che gli amanti della grande scrittrice avrebbero sempre desiderato leggere per
intero, avendo tutte le caratteristiche delle sue opere più mature (infatti fu
scritta dopo la stesura di "Ragione e sentimento" e "Orgoglio e
pregiudizio"). Finora, quindi, le avventure di Emma, l'eroina del romanzo,
si interrompevano bruscamente lasciando nei lettori un misto di delusione e di
curiosità insoddisfatta. Finora. Adesso, grazie alla straordinaria e felice
creatività di Joan Aiken, famosa e apprezzata autrice di sequel austeniani,
quelle vicende trovano compimento in un romanzo che riprende esattamente da
dove la vicenda si era interrotta, intrecciando le vicende di nuovi e vecchi
personaggi. E così sapremo finalmente cosa succede a Emma quando, dopo quattordici
anni di assenza, fa ritorno nella sua famiglia d'origine e si ritrova a dover
assistere il padre, ormai vecchio e molto malato, e farsi accettare dai
fratelli, tra i quali i rapporti sono inquinati da piccole gelosie e invidie
meschine. Ma la giovane Emma è all'altezza delle grandi eroine austeniane e
affronterà con coraggio e determinazione le difficili prove che la vita ha in
serbo per lei.
RECENSIONE
È il primo romanzo di Jane Austen al quale mi
sono approcciata. Mi è piaciuto molto, la scrittura è scorrevole, ottime le
descrizioni di ambienti e costumi. I Watson è la storia di un sacerdote rimasto
vedovo, con quattro figlie e due figli da crescere. Emma, la più piccola, viene
adottata da una ricca zia. Ha la fortuna di avere una maggiore istruzione
rispetto ai suoi fratelli, una grazia ed eleganza che la fanno distinguere e
non passare inosservata. Purtroppo la morte della zia la porta a dover tornare
a casa, dalla sua famiglia di origine, dove si sente a disagio, non solo perché
la distanza li ha fatti diventare dei perfetti sconosciuti, anche per la
situazione in cui si trovano, finti borghesi occupati a salvaguardare la finta
immagine della famiglia benestante, pur non potendoselo in realtà permettere. Il
matrimonio è l’unica salvezza dal rischio di emarginazione sociale e dalla
povertà. L’amore non è visto come qualcosa di dolce e romantico. Le sorelle,
sono tutte occupate ad accaparrarsi i pochi buoni scapoli rimasti in circolazione, tranne
Emma che non vuole partecipare ad eventi mondani. Questo romanzo narra quali
siano priorità della società borghese di quei tempi, che ha come unico scopo
quello di apparire. Purtroppo il libro si chiude bruscamente, ma il nipote
della scrittrice, J.E Austen-Leigh, scrive una seconda edizione dal titolo “A
memoir of Jane Austen” dove aggiunge un piccolo capitolo con i possibili
sviluppi e conseguente conclusione della trama.
VOTO 8
sabato 16 febbraio 2019
-SEGNALAZIONE-
Note Libro: Ama te stesso e osserva. Sappi innanzitutto una cosa: questo libro non nasce con uno scopo preciso, in quanto io non intendo impormi su di te nonostante ciò che leggerai. Questo non è intenzionato a essere un libro con un chiaro futuro, né un qualsiasi cosa tu possa riuscire a immaginare sforzando la tua mente, bensì seguirà semplicemente il percorso che sentirà di prendere. Tutto ciò, sappi che è frutto di un semplice punto di vi-sta: il mio.
Note autore: Io sono solamente ciò che sono e non mi reputo uno scrittore ben-ché scrivo. In realtà, sono soltanto un Essere che non s’aspetta alcun elogio né tantomeno alcun merito di credenza riguardo ciò che dirò da parte tua; non pretendo nulla, perché tutto ciò, benché capiti per caso, sappi che è stato secondo il mio volere, dunque mai vorrei obbligarti a darmi ragione completa. Tu ti sei ritrovato per caso dinnanzi a me, ma la differenza in tutto questo, tra di noi per intenderci, è che io volevo essere qui. Tu ti sei ritrovato per caso dinnanzi a me, ma la differenza in tutto questo, tra di noi per intenderci, è che io volevo essere qui.https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=3330
Note autore: Io sono solamente ciò che sono e non mi reputo uno scrittore ben-ché scrivo. In realtà, sono soltanto un Essere che non s’aspetta alcun elogio né tantomeno alcun merito di credenza riguardo ciò che dirò da parte tua; non pretendo nulla, perché tutto ciò, benché capiti per caso, sappi che è stato secondo il mio volere, dunque mai vorrei obbligarti a darmi ragione completa. Tu ti sei ritrovato per caso dinnanzi a me, ma la differenza in tutto questo, tra di noi per intenderci, è che io volevo essere qui. Tu ti sei ritrovato per caso dinnanzi a me, ma la differenza in tutto questo, tra di noi per intenderci, è che io volevo essere qui.https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=3330
martedì 12 febbraio 2019
RECENSIONE- LONTANI DALLA VERITA'- PEZZI DEL PASSATO
RECENSIONE – LONTANI DALLA VERITA’. PEZZI DEL
PASSATO-
TRAMA
Un terribile serial killer spezza
in maniera macabra la vita delle sue giovani vittime seguendo un preciso modus
operandi. Il terrore dilaga, le ipotesi si susseguono l'una all'altra, eppure,
in questo clima teso, il passato torna prepotentemente a galla con un carico
incredibile di dolore. Attraverso le vicissitudini di Marco, agente di polizia,
e Antonio, detective privato, il lettore viene travolto in un'intricata
indagine poliziesca che scava nel profondo, nei meandri della psicologia e
della memoria.
RECENSIONE
“La pioggia scorreva copiosamente senza avere alcuna
intenzione di cessare. La casa era stata invasa dalla polizia che esaminava le
stanze con parsimonia, dalla cucina, al bagno, alle due camere da letto, al
salotto. Gli agenti avevano messo a soqquadro l’intera abitazione mettendo
tutto in disordine durante la loro ricerca…”
È così che si apre questo fantastico thriller
psicologico della giovanissima scrittrice emergente Sonia Ferraro, nata a
Foggia il 31 ottobre 1992. Studia al liceo classico Nicola Zingarelli di Orta
Nova. Fin da piccola ama la scrittura ed inizia con dei brevi racconti di
fantasia, che lasciano il posto, una volta che l’autrice inizia a crescere, all’amore
verso i polizieschi. Un racconto che crea suspense e riesce a tenerti incollato
alle sue pagine fin dalla primo capitolo. Continuamente in sospeso tra un
sospettato e un altro. Tra schegge di ricordi del passato, incredulità, e flashback.
Molto importante è la presenza di una psicologia nascosta, non forzata, che ti
accompagna tra i diversi collegamenti. La scrittura è nitida, fluida ,scorrevole.
Sonia riesce a coinvolgere il lettore completamente, e la ringrazio per essere
riuscita a farmi leggere un thriller (il primo della mia vita).
VOTO 9.00/10
Recensione -Il vecchio e il mare-
RECENSIONE- IL VECCHIO E IL MARE
“L'uomo non è fatto per la sconfitta. Un uomo può essere distrutto ma non sconfitto.”
TRAMA
Santiago è un vecchio pescatore che da 84 giorni non riesce a pescare neanche un pesce. Durante i primi 40 giorni è stato aiutato da un ragazzo di nome Manolin, fino a quando i genitori di Manolin hanno deciso che il vecchio è troppo sfortunato e hanno imposto al figlio di non pescare più con lui. Un giorno Santiago, uscito a pescare in oceano da solo, riesce a catturare un gigantesco marlin
RECENSIONE
Questo breve racconto, scritto nel 1951 da Ernest Hemingway è l’ultima opera pubblicata dello scrittore quando ancora era in vita. Tratta diversi temi, come il rapporto che ha l’uomo con la natura, le fasi di vita che vanno dalla gioventù alla vecchiaia, arrivando al pesce prima ucciso dal povero pescatore e poi divorato dagli squali. Parla del coraggio e della testardaggine dell’uomo ormai anziano, ritenuto incapace ormai di dedicarsi a ciò che ha fatto per tutta la sua vita, cioè pescare. Nonostante tutto, un giovane che prima pescava con lui, ma costretto dai genitori ad abbandonare Santiago dopo 40 giorni senza aver pescato nulla, è una presenza forte, che richiama il valore dell’amicizia, e il legame nato tra i due. Il giovane affezionato al pescatore, gli sta sempre accanto, anche assecondandolo nelle abitudini quotidiane, senza mai essere invadente. Una bella storia, anche se avevo aspettative un po’ più alte. La forma è scorrevole ma appesantita dalla continuità del racconto, senza stacchi di capitoli che possano alleviare a tratti la lettura.
VOTO 7/10
martedì 5 febbraio 2019
-SEGNALAZIONE-
Giunti che fummo in vetta l’anima mia sprofondò in quella solitudine incontaminata che ai miei più intimi pensieri mi ricondusse. Varcai l’ingresso del Santo eremo come forse avrei fatto con la porta stessa dell’inferno. Chinai il capo cercando di celare i miei fanciulleschi peccati sotto il cappuccio di scura lana.
Lo stretto cunicolo, scavato nella nuda roccia, che immetteva alle celle a noi destinate, incombeva su di una coscienza spaventata dal castigo divino che in quel luogo faticavo ad ignorare. La mia andatura stanca era rivelata ad ogni passo che ormai strusciava al suolo ed ero grato a quel cadenzato rintocco di suole che, al pari del batter stesso del mio cuore, mi rivelava la vita non mi stesse abbandonando.
La silente figura del maestro, che mi precedeva, rivelava la sua presenza unicamente per il respiro fattosi affannato a causa dell’impervia via che ivi ci aveva condotti. Percepii la mia inutilità di professo: nulla potevo fare per alleggerire le sofferenze che sapevo esser approdate su quel venerabile uomo alla consegna di una segreta missiva che, all’Abbazia Santa Maria di Pietro Benedettino, gli venne recapitata in gran segreto.
Nulla mi era stato rivelato, nessuna spiegazione concessa. Sapevo unicamente che il monastero, a cui appartenevo, non intendeva concedere al mio maestro di interrompere il mio postulato, poiché sotto la sua guida era iniziato. Avvenne così che l’indomani mattina mi ritrovai in groppa ad un mulo che il suo seguiva.
Lo stretto cunicolo, scavato nella nuda roccia, che immetteva alle celle a noi destinate, incombeva su di una coscienza spaventata dal castigo divino che in quel luogo faticavo ad ignorare. La mia andatura stanca era rivelata ad ogni passo che ormai strusciava al suolo ed ero grato a quel cadenzato rintocco di suole che, al pari del batter stesso del mio cuore, mi rivelava la vita non mi stesse abbandonando.
La silente figura del maestro, che mi precedeva, rivelava la sua presenza unicamente per il respiro fattosi affannato a causa dell’impervia via che ivi ci aveva condotti. Percepii la mia inutilità di professo: nulla potevo fare per alleggerire le sofferenze che sapevo esser approdate su quel venerabile uomo alla consegna di una segreta missiva che, all’Abbazia Santa Maria di Pietro Benedettino, gli venne recapitata in gran segreto.
Nulla mi era stato rivelato, nessuna spiegazione concessa. Sapevo unicamente che il monastero, a cui appartenevo, non intendeva concedere al mio maestro di interrompere il mio postulato, poiché sotto la sua guida era iniziato. Avvenne così che l’indomani mattina mi ritrovai in groppa ad un mulo che il suo seguiva.
Iscriviti a:
Post (Atom)