https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=3343La storia di tre adolescenti: problematiche, sole, mature prima del tempo, diventa per Simona Maccarone lo spunto per narrare una vicenda umana comune a tante e a tanti: la paura degli altri, la solitudine di una famiglia priva d’amore, la preoccupazione per un domani che non sembra offrire niente di buono. Ambientato in una fredda e sterile periferia milanese, il romanzo condensa in un tempo narrativo relativamente breve una forte intensità, seguendo giorno dopo giorno la vita di tre liceali “difficili”.
Gli insegnanti lo chiamano disagio giovanile. Simona Maccarone strappa il velo dell'ipocrisia e ci sbatte in faccia le tragedie famigliari che sono dietro quei visi stanchi e quello sguardo perso che l'insegnante riconosce spesso fra gli ultimi banchi. Inutile cercare gli adulti, genitori, parroci o insegnanti. Non ci sono. E, quando ci sono, sarebbe meglio se non ci fossero. C'è l'edificio scuola, nido dell'azione, ma che pure pretende di essere abbandonato quando i piccoli non hanno ancora imparato a volare. Come in un film di Antonioni, Sara agisce come una monade, cercando una protezione nell'incomunicabilità.
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