sabato 9 marzo 2019

-SEGNALAZIONE-

https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=3343La storia di tre adolescenti: problematiche, sole, mature prima del tempo, diventa per Simona Maccarone lo spunto per narrare una vicenda umana comune a tante e a tanti: la paura degli altri, la solitudine di una famiglia priva d’amore, la preoccupazione per un domani che non sembra offrire niente di buono. Ambientato in una fredda e sterile periferia milanese, il romanzo condensa in un tempo narrativo relativamente breve una forte intensità, seguendo giorno dopo giorno la vita di tre liceali “difficili”.

1 commento:

  1. Gli insegnanti lo chiamano disagio giovanile. Simona Maccarone strappa il velo dell'ipocrisia e ci sbatte in faccia le tragedie famigliari che sono dietro quei visi stanchi e quello sguardo perso che l'insegnante riconosce spesso fra gli ultimi banchi. Inutile cercare gli adulti, genitori, parroci o insegnanti. Non ci sono. E, quando ci sono, sarebbe meglio se non ci fossero. C'è l'edificio scuola, nido dell'azione, ma che pure pretende di essere abbandonato quando i piccoli non hanno ancora imparato a volare. Come in un film di Antonioni, Sara agisce come una monade, cercando una protezione nell'incomunicabilità.

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